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19 Marzo 2024
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Creta
Paul Gauguin
1848 - 1903
 
La vita
Paul Gauguin nasce a Parigi il 7 giugno 1848.
La sua fama e' legata sia al fascino della sua pittura sia alla sua vita ricca di avventure.
La sua adolescenza fu piuttosto difficile, infatti non condusse mai una tranquilla vita famigliare. Fino al 1854 visse a Lima (Perù) nel palazzo dello zio. A colpirlo profondamente fu il territorio forestiero e le varie razze con cui conviveva (servitù).
Fu costretto a tornare in Francia, ad Orleans, con il fratello e la madre. A ventiquattro anni trovò un buon impiego in un ufficio parigino e si rivelò un ottimo uomo d'affari; nel 1873 si sposò ed ebbe cinque figli. Cominciò ad interessarti alla pittura praticandola come passatempo.
Iniziò ad interessarsi alle novità artistiche del gruppo degli impressionisti.
Con l'aiuto di Pissaro poté esporre alcune opere nelle mostre divenendo esponente del gruppo impressionista. Dedicò così tutto il suo tempo alla pittura. Lasciati moglie, figli e lavoro iniziò il suo vagabondare alla ricerca dell'ispirazione e di quel senso del primitivo e semplice (e quindi puro) che sempre ricercò nelle sue opere.
Si trasferì in Bretagna, la zona più "selvaggia" della Francia, e quindi, dopo brevi ritorni in Francia dove conobbe e lavorò anche con Van Gogh, a Panama, a Thaiti per arrivare fino alle Isole Marchesi.
La sua ricerca di angoli e popoli selvaggi e "puri" lo portò a condurre una vita difficile; spesso in difficoltà economiche, poco apprezzato dai contemporanei. Gli ultimi anni li visse in solitudine senza denaro, in angoscia. In questo periodo dipinse i suoi quadri più famosi ma nel 1898 a Thaiti, in preda alla disperazione tentò di suicidarsi con una dose di arsenico. Dopo varie vicissitudini morì l'8 maggio del 1903 a Hiva Oa, una delle Isole Marchesi. Pochi nativi assistettero alla sua sepoltura: presto dimenticata, la sua tomba fu ritrovata venti anni dopo e gli fu posta una lapide con la semplice scritta «Paul Gauguin 1903».

La pittura.

La continua ricerca della semplicità, della purezza e della "verità" nella rappresentazione delle cose porta Gauguin a superare l'Impressionismo e ad aprire le porte a quelle che saranno le Avanguardie dei primi anni del 1900.
Sintetizzando alcuni caratteri della sua pittura possiamo cogliere

  • semplificazione e stilizzazione delle forme abbandonando gradualmente il concetto di visione prospettica
  • le stesure di colore diventano sempre più piatte e si attenua il chiaroscuro
  • utilizzazione di colori poco naturalistici, molto puri, accostamento dei complementari

In sostanza inizia con Gauguin il progressivo distacco dalla ricerca del puro realismo nella rappresentazione pittorica.


Opere.

1889
olio su tela - 92x73 cm
Bufalo, Albright Knox Art Gallery
IL CRISTO GIALLO
La figura di Cristo, stilizzata e schematica, è ripresa da un crocifisso di legno che Gauguin vide in un'antica cappella Bretone. L'arte arcaica, con le forme semplificate e quasi astratte, fu una fonte d'ispirazione per molti artisti della fine dell'800. La scena è completamente piatta, priva di prospettiva e di volume; i colori sono accesi e senza chiaroscuri e il giallo non realistico del corpo di Cristo esprime il sentimento dell'artista nei confronti dell'isolamento e della vita ancora arcaica della Bretagna.

1891
olio su tela - 114x89 cm
New York, Metropolitan Museum of Art
LA ORANA MARIA (L'Ave Maria)
Nel paesaggio di Tahiti, con le fanciulle polinesiane vestite con le stoffe locali, Gauguin ambienta una scena ispirata al tema cristiano della Madonna con il Bambino. Il dipinto esprime l'ingenuità della religiosità primitiva, in cui vita quotidiana e mondo sovrannaturale si fondono. Se non fosse per il titolo, e per le due aureole quasi invisibili sulla testa della donna e del bambino, la scena sembrerebbe dettata solo dalla fantasia e da un sentimento di religiosità naturale e primitiva.

1897
olio su tela - 141x376 cm
Boston, Museum of Fine Arts
DA DOVE VENIAMO CHI SIAMO E DOVE ANDIAMO
Con il suo raffinato andamento ritmico e decorativo, è un quadro di capitale importanza nell'itinerario artistico di Gauguin, ricco di significati filosofici e di allusioni alla vita, alla civiltà così come le concepiva l'artista.

1888
olio su tela - 73x92 cm
Edimburgo, National Gallery of Scotland

LA VISIONE DOPO IL SERMONE
Le donne in primo piano, con i grandi copricapi bianchi, sono contadine bretoni appena uscite dalla messa. La lotta di Giacobbe con l'angelo è frutto della loro fervida immaginazione, allimentata dalle parole della predica domenicale. Il contrasto tra realtà e immaginazione è segnato dal tronco d'albero che taglia la metà dell'immagine, completamente piatta. Il rosso acceso del prato, che unifica invece le due parti, è un colore simbolico e indica la forza suggestiva della visione, che sembra catturare completamente l'attenzione delle donne.

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